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Farmindustria e Assogenerici: nella manovra manca governance farmaco

Aziende Redazione DottNet | 11/12/2017 22:06

Al centro dell'attenzione la riforma del payback

Preoccupa tanto Farmindustria quanto Assogenerici la piega che, alla Camera, stanno prendendo i lavori sulla Legge di Bilancio per il 2018. Lo fanno capire al di là di ogni ragionevole dubbio i comunicati che le due organizzazioni dei produttori hanno diffuso ieri. Le misure all’esame di Montecitorio, scrive il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi «prevedono poco sulla riforma della governance farmaceutica, che è invece fondamentale per garantire la sostenibilità del sistema e il suo adeguamento alla velocità della rivoluzione digitale e al rinascimento della ricerca». «La situazione che si va delineando ci preoccupa» fa eco il presidente di Assogenerici, Enrique Häusermann «perché senza un cambio di passo per il futuro assetto della governance farmaceutica, si mette a rischio la tenuta dell'intero sistema».

Il pensiero di entrambe le organizzazioni, in particolare, è rivolto a quella riforma del payback (il meccanismo che impone alle aziende del farmaco di coprire al 50% gli sfondamenti sulla spesa ospedaliera) promessa un paio di anni fa ma mai attuata. Il rosso con cui a fine mese dovrebbero chiudere gli acquisti diretti di ospedali e Asl costringerà i produttori a ripiani record e la preoccupazione è palpabile: «Sarebbe un segnale importante di attenzione» avverte non a caso Scaccabarozzi «l'introduzione del meccanismo di compensazione tra i tetti della spesa per convenzionata e acquisti diretti».

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Inoltre, i meccanismi con cui oggi l’Aifa calcola i ripiani a carico delle singole aziende «rimangono complessi e non garantiscono la certezza e correttezza dei dati: in molti casi le imprese si trovano a pagare anche il 20% del fatturato. Una situazione che rischia di non essere più sostenibile per l'industria farmaceutica, che ha continuato a credere nel sistema Paese contribuendo non poco con l'export e la produzione hi-tech alla ripresa del Pil».

Sulla stessa linea anche Assogenerici: è indispensabile, scrive Häusermann, che nella manovra vengano inserite misure come «la compensazione tra i tetti di spesa e la compensazione tra i Fondi per i farmaci oncologici e innovativi, così che tutte le risorse stanziate possano essere realmente utilizzate per garantire l'accesso alle cure ai pazienti». Occorrono infine interventi per «la semplificazione del pay back, adottando il criterio delle quote di mercato sulla spesa Ssn, per consentire programmazione e prevedibilità sia alle aziende sia al Ssn, lasciando inalterate le attuali regole che non chiamano al ripiano i farmaci fuori brevetto quando lo sfondamento derivi da farmaci innovativi, oncologici innovativi oppure orfani».

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